Knitting tour

Il primo knitting retreat del Trentino

Ci sono gesti del passato che non riescono a passare di moda. Anzi, che a volte ritornano più potenti di prima. Forse ne avrai sentito parlare, uno di questi è il knitting, sì, lavorare a maglia. Sferruzzavano le nostre nonne, preparavano corredini nei momenti di pausa e di piacere. A volte per necessità, altre perché non esisteva la tv h24. Spesso, per condividere momenti di aggregazione e di scambio. Sempre, con orgoglio e soddisfazione per il lavoro finito, di un regalo confezionato con amore. Gesti che imparavano naturalmente dalle loro mamme che, a un certo punto, non li hanno insegnati più. Perché è cambiata la filiera dei tessuti e la loro reperibilità, perché il lavoro manuale si è svuotato di glamour e di significato, o, più banalmente, perché di tempo da dedicare non ce n’è stato più. Lavori femminili, così li ricordiamo. In buona compagnia di ricamo, uncinetto, merletto, rammendo, abilità relegate per anni alle botteghe, più o meno di antiquariato. E invece.

Pecore al pascolo verso Cima Avez | © Garda Trentino

Knitting terapeutico

Improvvisamente, con la pandemia, ci siamo sorpresi a scorrere immagini di artisti, addirittura sportivi, uomini e donne, ragazzi e ragazze intenti proprio a sferruzzare e a condividere con orgoglio i propri progressi. Intorno alla maglieria fatta con le mani sono nate community. Il knitting diventava virale, moderno e per qualcuno, dichiaratamente, necessario. Osiamo? Terapeutico. Sono nati studi, ricerche che hanno confermato i risultati. Lavorare a maglia fa bene. Fa bene all’umore perché mette a tacere il rumore della mente, fa bene all’autostima perché porta a termine un progetto e dà il piacere del risultato, combatte lo stress perché la manualità riporta la concentrazione sul qui e ora. Recupera il senso di una filiera dimenticata, quella della lana e, senza abbandonare il fare, costruisce relazioni che superano i confini della lingua e permettono di esplorare il mondo. Oggi si può. Si può imparare come nasce la lana, si possono scegliere i tessuti, si condividono progetti e, soprattutto, si è riscoperto il piacere di imparare insieme. Allora sono nati i knitting tour. Uniti da una comune passione, uomini e donne affrontano viaggi per vivere insieme esperienze che aprono a nuove conoscenze. Come un vaso di Pandora, il recupero di un tempo intimo che allena la creatività e allarga il tempo, apre all’esplorazione della natura del pianeta e dell’uomo.

Monte Bondone, riserva naturale Tre cime, in Bondone

Il primo ritiro in Trentino

Il Trentino è natura, esperienza di sostenibilità e di filiera, di economia circolare e di accoglienza. Qui sono nate avventure entusiasmanti intorno al mondo della lana. La Filiera della lana di Comano e Bollait in Val dei Mocheni ne sono una testimonianza. Ma, a giugno, vieni a vivere la prima edizione del Knitting retreat in Trentino. Un’esperienza dove il lavoro a maglia incontra la natura, il wellness e i sapori della montagna alla scoperta dei luoghi del Bondone e della Valle dei Mocheni. Ospite d’onore: Beagle Knits (Antonio Castillo), la star spagnola del knitting che condurrà un workshop internazionale.

Knitting | © Archivio Trentino Mktg

Knitting retreat in Trentino

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Pubblicato il 07/04/2023